martedì 30 novembre 2010

Ai corsisti di Bergamo

Le vostre e-mail sono arrivate, intense e preziose, quando i tempi erano ancora "caldi" per quel che abbiamo vissuto insieme, come suggeritovi.
Nonostante le molte domande la mia risposta arriva solo ora dopo il tempo necessario per sospendere le emozioni, questa volta mie, e far emergere il pensiero.
Ed è una risposta al gruppo, perché sul "gruppo" abbiamo lavorato, no?!?

Mi avete regalato molto di voi, ognuno di voi, 
qualcuno ha trovato più spazio durante il corso, qualcuno meno, 
vi ho osservato, senza giudizio, 
ho mosso qualcosa, solo qualcosa ... 
siete stati voi gli attori 
che mi hanno portato a rivedere continuamente la sceneggiatura. 
Il mio compito era lasciar traccia
ma io sono stata una cometa, 
tocca a voi continuare il lavoro
Ci risentiamo nell'anno nuovo allora?!?

TRACCE...
I primi incontri eravate tutti, o quasi, in ritardo.
Il primo giorno in Bergamo mi sono sentita affascinata dalla vostra città: ricordo di aver chiesto a Stefania di poter aprire la finestra, guardare il corso e scrutare Bergamo alta, che posto fantastico!
Eppure pochi giorni dopo ho conosciuto l'altra Bergamo, quella nascosta, quella dei ragazzi di strada, dove regna il branco e non il gruppo, quella dove la scelta è ridotta all'osso. I loro sguardi, i loro nomi, la vicinanza, la loro rabbia, la mia impotenza, l'indifferenza della gente, l'eccitazione del branco e poi la fuga... non avevano scelta
Il racconto di quanto accadutomi ci è tornato utile, siamo entrati nel vivo, abbiamo lavorato sulle relazioni, sulla comunicazione, sulla possibilità di uscire dal nostro lamento quotidiano per investire in qualcosa di diverso, nel tempo, vedere punti di forza e di debolezza di noi stessi e degli altri, per considerarci risorse gli uni per gli altri.
Voi rappresentate un'Azienda, che fa onore alla Vostra città, e avete la possibilità di scegliere se continuare a portarne alto il nome. Giovani e meno giovani, tutti con una buona esperienza, continuate ad investire nella qualità! Non è un consiglio (ricordate? "Non datemi consigli, so sbagliare da solo!"), è una freccia lanciata in alto...
So che avete trasgredito alle regole, che avete continuato il lavoro parlando sul corridoio, davanti al caffè, negli uffici, fuori dal lavoro. Questo il potere delle trasgressioni, l'importante è che servano a qualcosa.
Vi ho detto poco di me, ognuno di voi ha colto cose diverse, ma del mio punto di forza mi avete dato restituzione quando la vostra partecipazione ha assunto connotati diversi, quando avete detto: "pensavamo che non sarebbe servito a niente!".
Eravate una "sfida" per me: un corso per operatori di un settore diverso da quello in cui opero quotidianamente, il sociale; una novità, una bella sfida, ... una soddisfazione.
Ma la sfida continua... lancio a voi la palla! 
Soprattutto a coloro che si sono irrigiditi, che si sono sentiti "attaccati",
che hanno paura, ... 
Il cambiamento fa sempre paura... a tutti noi... 
ma quando iniziamo ad investire per qualcosa di migliore... 
senza grandi interpretazioni... senza grandi teorie... 
abbiamo già fatto molto! 
E dipende anche da noi!

GRAZIE di avermi fatto conoscere la vostra città, 
di avermi regalato il vostro tempo fuori dell'orario di lavoro, 
un pranzo per una volta tutti insieme, 
le spiegazioni storiche, il giro in funicolare, 
non era scontato, 
è stata un'emozione forte, 
mi sono portata via molto.

Ed è con un grazie a tutti che vi auguro le cose migliori,
un Buon Natale e un Buon Anno Nuovo
che sia di qualità nella totalità della vostra vita,
professionale e personale.

Mara